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Escursione con giro ad anello attraverso il Burrone Giovanelli. Lunghezza giro ad anello circa 7 Km Dislivello circa 650 metri Data la particolarità dell'escursione, dotata di scale, il gruppo è stato limitato a 20 persone divise in due gruppi: un gruppo guidato da me e il secondo guidato da Fabio Pagan Griso assieme ad Adriano Prandina. Dal parcheggio dell'inizio del sentiero che porta al Burrone si inizia a salire per il sentiero CAI 505. Qui comincia il sentiero vero e proprio che sale ripidamente nel bosco. Dopo 5 minuti di cammino troviamo un bivio. A destra il cartello segnala “sentiero facile”, a sinistra “sentiero esposto”. Scegliamo la variante più difficile che ci porta a scendere per un breve tratto sino ad un ponticello sul torrente. Risaliamo comodamente la costa opposta sino alla base della parete dove troviamo le prime funi metalliche. Si segue la sottile cengia assicurata sino a raggiungere la base di una splendida cascata che forma qui una bella vasca di acqua cristallina. Si affronta quindi il tratto probabilmente più impegnativo della ferrata una scala metallica che sale in verticale in un ambiente piuttosto suggestivo, subito a fianco della cascata, per una trentina di metri circa. Si accede al terrazzo soprastante dove si procede su cengia in falsopiano, assicurati con fune metallica come corrimano. Poco oltre, alla destra, ci si ricongiunge con la variante più facile che quindi permetterebbe volendo, di saltare, con comodo sentiero, le verticali rampe di scale che abbiamo appena percorso. Proseguiamo aggirando uno zoccolo roccioso per cengia attrezzata (funi fisse), per poi continuare per circa 20' su sentiero normale che scavalca alcune roccette e facili gradoni non esposti. Un profondo spacco viene scavalcato con una breve scaletta inclinata, ancora alcuni tratti di facile sentiero neppure troppo ripido alternato a roccette attrezzate e la visuale che si apre sulla piana Rotaliana di Mezzolombardo. Quindi raggiungiamo l'imbocco del burrone vero e proprio (430m - targa commemorativa relativa alla costruzione del sentiero). Affrontiamo una bassa galleria scavata nella roccia e aperta sulla sinistra (attrezzata con funi metalliche fisse; attenzione alla testa, tassativo l’uso del caschetto). Le funi e una breve scaletta ci portano in pochi istanti sul fondo dell’orrido dove ammiriamo sulla destra alcuni magnifici salti d’acqua. Guadiamo il torrente per affrontare con una serie di "graffe" metalliche la parete di fronte a noi. Subito oltre, segue a destra un breve traverso e una terza piccola scaletta che ci permettono di entrare tramite una passerella in legno nella parte più nascosta dell’orrido che risaliremo ora in leggera pendenza, da qua si può ben vedere lo sviluppo del tratto iniziale. Seguiamo in salita il torrente fra le due strettissime pareti rocciose che creano sopra di noi una volta. ll sole penetra in questa, che costituisce la parte più interna del burrone, soltanto per pochi minuti al giorno rischiarando questo fantastico scenario di natura selvaggia. Non vi è altra alternativa che rimontare il greto nella semioscurità guadando più volte il corso d’acqua e osservando sulla nostra testa la strettissima striscia di cielo lasciata dalle due pareti strapiombanti ai nostri lati. La progressione avviene passando da un masso alla'altro cercando di fare attenzione agli appoggi umidi e scivolosi. Infine l’angusto orrido si allarga e in breve siamo all’uscita della parte più spettacolare della gola. Ricompare la vegetazione e proseguiamo lungo lo stretto valloncello scavalcando qualche salto più scomodo con brevi tratti attrezzati (funi, maniglie e pioli metallici). Poco più in alto non finiamo di stupirci, sulla destra una magnifica cascata alta un centinaio di metri precipita dal paretone soprastante in un unico balzo verticale. Una breve, evidente deviazione dal sentiero permette di portarsi proprio alla base della cascata. Dopo questa breve, doverosa digressione, la nostra avventura prosegue alla sinistra della cascata in questione in salita lungo una scala non particolarmente verticale. Terminando di rimontare il valloncello con le ultime attrezzature della ferrata. In ultimo, una lunga scala metallica ci porta definitivamente nel bosco ed allontanandoci dal torrente che ha generato il Burrone. Tolta l’attrezzatura per ferrate procediamo in salita nel fresco della faggeta; intersechiamo una più larga carrareccia che non deve trarre in inganno, occorre procedere oltre mantenendo il sentierino nel bosco, i segnavia sono comunque chiari ed evidenti e nonostante sentiero e carrareccia siano indicati con la stessa numerazione 505 è necessario seguire sempre l'indicazione Monte (Villaggio degli Shumy). In breve siamo alla Baita dei Manzi 876 slm, bellissimo rifugio non gestito dove troviamo panche per ritemprarci e una fresca fonte d’acqua. Dalla Baita dei Manzi prendiamo verso sinistra e scendiamo al parcheggio tramite strada forestale. Una ferrata davvero ricca di pregi paesaggistici. Il sentiero ideale per il neofita che vuole avvicinarsi al mondo delle vie ferrate. I tratti attrezzati sono brevi e tecnicamente senza problemi. Al tempo stesso, le rampe di scale sono assai esposte abituando i nuovi a sopportare il vuoto sotto i piedi. In quest’ottica il percorso, per quanto facile, non deve essere sottovalutato. I più esperti non potranno certo entusiasmarsi per l’aspetto tecnico, tuttavia tutti, proprio tutti non potranno che sorprendersi di fronte alla meraviglia di una oscura forra con numerosi salti d’acqua che viene sapientemente risalita da un percorso ben scelto. Un percorso quindi da consigliarsi ad ogni persona voglia percorrere un itinerario fuori dagli schemi che entusiasma e sorprende pur essendo lontano dai più celebri tracciati dolomitici. Da rilevare la quota molto bassa dell’intera escursione, questo rende la ferrata perfettamente percorribile anche nelle mezze stagioni. Commenti Pranzo al sacco alla Baita dei Manzi, intorno alle ore 12/13 Per domenica è prevista una giornata di sole con una temperatura tra i 11 e 18 gradi quindi un abbigliamento da montagna leggero ma con dotazione anche in caso di vento e freddo. 1 Ritrovo: Decathlon Bassano del Grappa Viale A. De Gasperi, 80-82 alle ore 7,15 partenza ore 7,30 2 ritrovo: Parcheggio alla base del sentiero Burrone Giovanelli che si trova lungo una stradina asfaltata che passa tra i vigneti alle ore 9,30 da montagna o da trekking kappa way giubbetto antivento imbragatura e caschetto obbligatorio Il mio motto è "Se vuoi solo camminare lo puoi fare anche dietro casa, se invece vuoi vedere e godere di visioni fantastiche ti devi spostare lontano ed in alto e soffermarti per ammirare" Per informazioni contattare Alberto 3460689565 Mostra meno


  • Data:20/11/2022 09:30
  • veneto